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Premio Blaumann 2025
Il Premio Blaumann riconosce un lavoro scientifico o filosofico di giovane scienziati, rilevante per il progresso della nostra comprensione concettuale di come funziona la Natura al livello più elementare che attualmente raggiungiamo.
Il Bando del Premio è stato reso pubblico attraverso il sito della fondazione e pubblicizzato su tutti i canali di informazione del settore. La scadenza delle candidature era il 15 giugno 2025.
Nel Bando era specificata la massima età dei partecipanti (35 anni) e le caratteristiche del lavoro presentato: essere originale, quindi non uno sviluppo di teorie esistenti oppure nuove teorie fisiche, e rilevante per lo sviluppo concettuale della scienza fondamentale.
La giuria era composta da:
– Enzo Fano, Professore Ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università di Urbino;
– Klaas Landsman, Professore di Matematica e Fisica presso l’Università di Nimega (Olanda);
e dai tre membri del Comitato Scientifico della Fondazione Blaumann:
– Carlo Rovelli,
– Guido Tonelli,
– Eugenio Bianchi.
La giuria ha ricevuto 17 nominations, distribuite fra un largo numero di paesi di origine (Italia, Austria, Cina, Germania, Libano, Danimaca, Stati Uniti, India, Regno Unito, Svizzera, Olanda, e Spagna).
I criteri concordati dalla Giuria sono stati strettamente legati al Bando del Premio:
– Il lavoro presentato doveva essere potenzialmente rilevante per la nostra comprensione concettuale della natura a livello fondamentale;
– L’ambito doveva essere su temi rilevanti per le finalità della Fondazione;
– Lavori originali
– Giovane età del candidato.
La discussione tra i membri della Giuria è stata approfondita. La giuria ha particolarmente apprezzato due lavori molto diversi fra loro, uno di carattere più filosofico e uno di carattere più tecnico. La decisione finale è stata raggiunta a maggioranza per il lavoro più tecnico.
Il premio è stato assegnato a due candidati che hanno collaborato a un lavoro: Ali Akil, libanese, e Qianhang Ding, Cinese, che lavorano entrambi alla Hong Kong University of Science and Technology in Cina.
Il lavoro premiato si intitola “A dark matter probe in accreting pulsar-black hole binaries” (“Una sonda per la materia oscura, osservando la crescita di buchi neri binari”). È stato pubblicato sulla rivista “Journal of Cosmology and Astroparticle Physics”. Il lavoro presenta una brillante idea per misurare la materia oscura dell’universo osservando la crescita dei buchi neri, che si può determinare con accuratezza misurando il periodo di rotazione in sistemi di due buchi neri orbitanti.
Il lavoro presentato dai due candidati per il Premio è stato apprezzato dalla giuria per la sua brillante e innovativa idea centrale. La giuria ha riconosciuto il potenziale interesse scientifico di questo risultato, che potrebbe aprire una nuova finestra sulla parte dell’universo che non vediamo direttamente.